FONDI ROTATIVI REGIONALI (PIEMONTE)

FONDI ROTATIVI REGIONALI (PIEMONTE)

  • L.R. 23/2004 INTERVENTI PER LO SVILUPPO ALLA COPERAZIONE: contributo a fondo perduto del 40% (da 4.000 a 40.000 euro) e finanziamento a tasso agevolato pari al 100% della spesa ammissibile, di cui 50/70% della spesa con fondi regionali a seconda dell’ambito prioritario (tra 15.000 e 700.000 euro) L’intervento del fondo regionale non può superare euro 350.000 per le Cooperative a mutualità prevalente ed i loro consorzi, anche di nuova costituzione per realizzare investimenti per spese di avvio a favore di società cooperative di nuova costituzione, spese e/o consulenze finalizzate all’introduzione e sviluppo sistemi di gestione per la qualità, creazione di reti commerciali, certificazioni di prodotto e di controllo della produzione, introduzione e consolidamento di sistemi di rendicontazione sociale e costi esterni di formazione professionale e manageriale dei soci a favore di tutte le società cooperative (Elenco aggiornato relativo alle sedi accreditate in Piemonte per la Formazione Professionale e l’Orientamento) incremento del capitale sociale finalizzato alla realizzazione di investimenti collocati sul territorio regionale, investimenti produttivi (macchinari, attrezzature, arredi, automezzi) investimenti immobiliari (acquisto o costruzione di immobili, attivazione o adeguamento di impianti tecnici e dei locali) incremento del capitale sociale finalizzato alla realizzazione di investimenti collocati sul territorio regionale.
  • L.R. 34/08 ART.42 Creazione di Impresa e Lavoro Autonomo (domande dal 3 luglio 2017): Finanziamento a tasso agevolato del 100% (di cui fino al 60% a tasso zero) da 10.000 € a 120.000 € (da 5.000 € a 60.000 € per il liberi professionisti) per l’acquisto di arredi; attrezzature; macchinari; automezzi; logo/sito; opere murarie (nel milite del 40% e solo per le imprese). Beneficiari sono le imprese piemontesi costituite da non oltre 24 mesi e composte in maggioranza da soggetti disoccupati; occupati in aziende in crisi; soggetti sottoposti a misure restrittive della libertà; occupati con contratti discontinui; soggetti che intendono avviare un’attività di auto impiego. Per i liberi professionisti anche se non iscritti ad alcun albo professionale e la cui partita IVA non deve essere antecedente ai 24 mesi.

 



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